Misure acustuche Seas ca12rcy
Dopo aver somministrato una carrelata di misure near field dei vari condotti e del seas ca12rcy in diverse condizioni, arriviamo finalmente a visionare l’andamento in gamma bassa con il corretto apporto del condotto e la “merge” della far field.
Risposta in bassa frequenza e fase acustica (Scala lineare sull'asse delle ascisse). Near Field più risposta condotto più Far Field Seas ca12rcy. L’allineamento della risposta in basso è l’inconfondibile C4.
[ Figura 5 ]
Risposta in campo lontano 0°, 30°, 45° Seas ca12rcy. Dal grafico si nota il punto di stacco fra le tre risposte al variare dell’angolo; dato di notevole importanza all’atto del filtraggio dell’altoparlante.
[ Figura 6 ]
La Figura 5, ci fa capire come procedono le cose in gamma bassa: l’apporto del condotto e ben visibile nel grafico, la “gobba” che fa capolino a circa 44 Hz è proprio da imputare a quest’ultimo, inoltre dalla Figura 5 è ben chiaro l’allineamento, che rispecchia il C4. La Far Field (2,83V/1m) del CA12RCY rispettivamente a 0°, 30° e 60° nel grafico di Figura 6, ci dà indicazioni sulla buona linearità dell’altoparlante nel range utile. E’ possibile notare come a circa 3,2 KHz la risposta fuori asse cominci a staccarsi dalla risposta in asse, campanello d’allarme per il valore massimo da non superare all’atto del filtraggio.
Con una veloce ed indolore anti-trasformata ci catapultiamo da f a t, visionando una serie di peculiarità dell’altoparlante.
Grafico etc seas ca12rcy
[ Figura 7 ]
La risposta all’impulso del ca12rcy (Figura 7), in maniera semplicistica, non è altro che la repentinità del trasduttore, dopo esser stato sollecitato da un segnale impulsivo in ingresso, di estinguere quest’ultimo nel più breve tempo possibile in uscita. L’energia che sollecita il piccolo trasduttore passa dal livello medio di riferimento (0.0 dB) a -35dB, in poco più di 3 ms prima che sopraggiungano le prime riflessioni dell’ambiente. Soffermandosi nel dominio del tempo, il grafico della waterfall estrapolato dalla misura NF, esente da titubanze rilevanti o da particolari strascichi che avrebbero appurato la presenza di onde stazionarie interne al cabinet, visibili nel sonogram di Figura 8.
Sonogram a partire dalla misura NF del seas ca12rcy, valido fino a 780Hz, mostra la totale assenza di onde stazionarie interne al cabinet.
[ Figura 8 ]
Tal tipo di misura, ricordo essere valida fino ad una certa frequenza Fmax, al di là della quale deve essere giuntata la far field per ottenere una misura anecoica al netto delle interferenze dell’ambiente. Per tal motivo il Sonogram di Figura 8 sarà valido fino a Fmax: 780 Hz, quindi l’analisi del grafico è valido fino a questa frequenza.
Nel complesso buona performance del ca12rcy, è possibile affermare che si tratti di un altoparlante dalle indubbie qualità sia nel dominio del tempo che di riflesso, nel dominio della frequenza, qualche dB in più di sensibilità non avrebbe guastato.
Misure Acustiche Dynaudio D28SF
Per ultimo, ma non per importanza, passiamo ad analizzare il buon vecchio Dynaudio D28SF. Come annunciato nella precedente puntata, una delle due cupole si trovava in condizioni non proprio idilliache, essa aveva subito dei “maltrattamenti” dal precedente proprietario, la cupola aveva degli evidenti segni, traducibili in una bella ditata, che andava ad intaccare morfologicamente l’aspetto di quest’ultima. Curando in qualche modo il tweeter mal messo, le differenze dei due esemplari rientravano nell’intorno di circa 1,5 dB, abbastanza per poter essere impiegati per lo scopo.
Risposta in frequenza, modulo e fase del Dynaudio D28SF. Estrema regolarità su tutta la gamma di frequenze meno la risposta calante da 10kHz in poi.
[ Figura 9 ]
La risposta in frequenza del Dynaudio estremamente regolare e lineare su tutto il range di frequenze, meno il decremento di intesità da 10kHz in poi (Figura 9). Ottima anche la risposta in fase che in zona di incrocio non presenta alterazioni o titubanze, prosegue in frequenza con buona linearità mantenendo un decadimento costante. Dal datasheet del Dynaudio D28AF (fratello in veste commerciale del D28SF) è possibile leggere, in una delle note indicate dalla stessa casa produttrice, il consiglio di adoperare filtri del 1° oridne (6dB/oct), date le caratteristiche di buona linearità, roll-on con un andamento di 12dB/oct, basse distorsioni e un picco di impedenza ben smorzato. Tutte caratteristiche riscontrabili dalle misure eseguite, inoltre nella prossima puntata vedremo come si comporterà il D28SF con un filtraggio del 1° ordine elettrico, come mamma Sonus Faber l’ha fatto. Oltre alla risposta in asse diamo un’occhiata anche alle risposte fuori. La risposta a 30° e la rispsota a 45° presentano una normale attenuazione dovuta al fuori asse ma mantengono comunque un ottimo livello rispetto ai 93dB in asse, l’attenuazione e di soli 2/3dB (Figura 10).
Risposta in frequenza 0°, 30°, 45° Dynaudio D28SF
[ Figura 10 ]
Spostandosi nel dominio del tempo, le buone prestazioni rimangono, la waterfall e la risposta all’impulso (Figura 11 - 12) dimostrano che la cupola da 28 mm con buona repentinità esaurisce l’energia dal tempo zero in poco più di 2 ms, non mostrando alcun genere di titubanza o rigurgito energetico classico di una cupola morbida.
Waterfall Dynaudio D28SF. Decadimento temporale in poco più di 2 ms, in totale assenza di strascichi energetici.
[ Figura 11 ]
ETC Dynaudio D28SF
[ Figura 12 ]
Conclusioni
Concludendo questa seconda puntata, ricca di informazioni sui due trasduttori impiegati, con una cospicua carrellata di misure eseguite che ci danno la possibilità di comprendere a pieno le scelte fatte in sede di progetto, confermando o smentendo alcuni dei concetti espressi nella prima puntata magari avendo ipotizzato il comportamento o la presenza o meno di un ben noto fenomeno fisico, come ad esempio le onde stazionarie all’interno del cabinet, che in questa seconda puntata trovano un riscontro oggettivo. Sicuramente molte volte “non funziona niente e non si sa il perché !” ma molte altre, dopo aver battuto la testa più e più volte, si trovano le risposte ai perché e le soluzioni agli apparenti problemi. Di sicuro ciò che Einstein trasmette con la sua frase è proprio questo: se non ci si pone dei perché non si hanno degli interrogativi, senza il dubbio non esistono certezze, le certezze sono dati scientifici difficilmente contestabili, scaturite dallo studio e la ricerca, che sfocia inevitabilmente nella patica. Speriamo questa volta di trovarci nella seconda metà, funziona tutto e si sa il perchè!