Costruiamo un clone della Sonus Faber Minima fm2
Il progetto in esame emula una pietra miliare degli anni 80-90 che vide un'ampia distribuzione di minidiffusori, chiamati bookshelf. Il nome deriva dalla possibilità di disporre in libreria o su scaffale, il diffusore designato. Le caratteristiche principali erano costituite dall’essere, ovviamente, sistemi due vie in poco più di 6 litri, con trasduttori da 87 o da 110 millimetri di diametro per la via bassa, e tweeter a cupola morbida da 19 a 28 millimetri, tipici del periodo. Gli esempi di diffusori ben suonanti sono molti, fra tutti le Rogers LS3/5A, la Sonus Faber Minima (il clone della Sonus Faber Minima FM2 in Figura 1), oppure le Adamantes di Diapason che nel lontano 89 emettevano il primo vagito. Una mini lista di diffusori che calcano a pieno la filosofia progettuale, minimale di quei tempi, con un design in alcuni casi scultoreo, in altri, accattivante nella disarmante semplicità.
Clone sonus faber minima FM2
[ Figura 1 ]
L’oggetto di questo articolo è proprio uno dei diffusori citati che ha suscitato interesse, sia per il suo design, che rievoca il periodo a cavallo fra gli anni ottanta e novanta, sia per la disarmante semplicità progettuale che al contrario di quello che si può pensare conferisce un’ottima resa sonora. Alcune volte per ottenere un grande risultato bisogna iniziare dalla cose più semplici, e la cosa più semplice che feci (parlo al passato poiché è trascorso ormai, un bel po' di tempo dalla realizzazione di questo diffusore) fu sedermi sul divano, a casa di un amico possessore di una coppia di diffusori Sonus Faber Minima Fm2, ed ascoltare con estrema diligenza e rispetto, questo “nonno” dell’hi-end. Sopra ogni mia aspettativa il diffusore sapeva donare corpo ed entità al messaggio musicale riprodotto, con una ottima scena ed il focus degli strumenti, tanto da indurmi ad indagare ancor più per approfondire, in maniera tecnica, l’argomento.
Scelta degli altoparlanti
Dopo essermi documentato su i vari dettagli: volume box di 6 litri, accordo reflex a 65Hz, filtri elettrici del primo ordine (6db/ottava) su entrambe le vie, sensibilità di 84 dB, cominciai a ponderare sul da farsi. L’ascolto a casa dell’amico non mi aveva convinto sulla resa alle basse frequenze. Il piccolo woofer: seas 11 f-gx (CA11RCY), nel complesso si comportava bene: buon smorzamento, veloce ai transienti e in buona sintonia con il tweeter. Il diffusore esprimeva un’ottima ricostruzione dell'immagine e un ottimo palcoscenico. Chiudendo gli occhi non si riusciva più a distinguere la posizione fisica dei diffusori, tangibile segno di una buona dispersione e messa in fase. E’ chiaro che si parla pur sempre di un midwoofer e non si può pretendere che si comporti come un 10” ma qualcosa in più me la sarei aspettata. Cominciai a ponderare su un possibile ed immodesto “miglioramento” da apportare all’accordo del diffusore, forse un po' troppo alto, certo è che i progettisti della Sonus Faber avevano fatto i loro conti, ed avevano studiato l’accordo per conferire un ben determinato allineamento alla risposta alle basse frequenze. Sempre più convinto di imbarcarmi in questa nuova impresa, comincio a dare un'occhiata in giro per reperire i tweeter, pietre miliari degli anni 90 i Dynaudio D28/2, D28 e D28SF.
Li ho citati tutti perché molto simili fra loro. Con un po’ di fortuna riuscii a trovarli. Una vecchia coppia di Sonus Faber era stata dismessa, al netto dei due twetter da me ricercati. Lo stato generico di conservazione non erà dei migliori, sarebbero potuti essere degli ottimi compagni di viaggio, ma alla fine, dal sicuro pensionamento. I candidati a sostituire i D28SF non potevano che essere i Morel Cat 308, ma di questa storia parleremo nella seconda puntata. Non andò altrettanto bene per i woofer, i piccoli seas erano introvabili, o meglio, qualcosa si trovava ma a prezzi proibitivi. La speranza è l’ultima a morire, il sostituto era prorpio lì, in casa norvegese il: SEAS CA12RCY.
Seas ca12rcy vs seas 11fgx
[ Figura 2 ]
Volendo effettuare una comparativa fra i due altoparlanti (Figura 2) noteremo le affinità e le discordanze fra i due modelli della casa nord europea. Il passato contro il presente di un pregiato blasone che negli anni ha fatto della precisione un’arte. Confrontando i parametri di Thiele e Small in Figura 3, si nota la totale uguaglianza fra la Re, il Vas e la Fs (a meno di 1Hz).
Confronto parametri Thiele Small: seas ca12rcy VS seas 11fgx
[ Figura 3 ]
Andando avanti con la disamina sulle carte d’identità dei due trasduttori norvegesi, si nota per quanto riguarda l’11fgx, i seguenti fattori di merito meccanico, elettrico e totale:
Qms = 1,54; Qes = 0,28; Qts = 0,24.
Mentre per il CA12RCY si ha:
Qms = 2,17; Qes = 0,36; Qts = 0,31.
Il Qms del ca12rcy è maggiore del Qms del 11fgx e tale disuguaglianza manifesta un maggiore smorzamento meccanico per l'11fgx rispetto al ca12rcy. La precedente affermazione è giusticata dall'inversa proporzionalità fra il Qms è lo smorzamento, secondo la sueguente formula:
Dove:
Mms = Massa meccanica delle parti in movimento inclusa l'aria spostata;
Rms = Resistenza meccanica dovuta alle perdite ed agli attriti nelle sospensioni.
Seguiamo lo stesso ragionamento per il Qes: anche in questo caso la situazione è analoga alla precedente. dove:
Essendo:
Dove:
Cms = Cedevolezza meccanica delle sospensioni;
Bl = Fattore di forza;
Re = Resistenza in continua.
Il fattore di merito elettrico è inversamente proporzionale al quadrato del fattore di forza (Bl). Per tal motivo l’11fgx avendo un fattore di forza maggiore rispetto al ca12rcy, avrà di conseguenza uno smorzamento maggiore. Il vecchietto si difende bene: confrontando la massa mobile fra i due, il verdetto positivo, cade nuovamente a favore dell’11fgx (5,7gr vs 6,1gr). Nulla di trascendentale, ma tanto quanto basta per affermare che l’ago della bilancia pende leggermente a favore del predecessore. Vediamo per ultimo le due risposte in frequenza su un unico grafico di Figura 4. In rosso il ca12rcy ed in blu l'11fgx. Scopriamo che sono quasi sovrapponibili almeno fino a 4000Hz, ma questo basta e avanza visto che siamo ben lontani dalla zona di incrocio. Anche nel domino della frequenza l’11fgx è appena avanti, oltre i 10Khz il ca12 crolla mentre l’11fgx tiene botta.
Confronto risposte in frequenza seas ca12rcy (rosso) vs seas 11fgx (blu)
[ Figura 4 ]